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Altavilla Silentina, sulla “questione plesso di via San Francesco”, mamme sul piede di guerra

DiAlfonso Verruccio

Nov 20, 2023

La “questione plesso di via San Francesco” sta accendendo sempre più gli animi ad Altavilla capoluogo.

I fatti. L’ amministrazione di Altavilla Silentina, grazie ad un bando del PNRR, ha avuto accesso ad un finanziamento che prevede l’ abbattimento e la  successiva ricostruzione del plesso di via San Francesco.  Tempi previsti, sperando che tutto fili liscio, 24 mesi.  Chiaramente si poneva poi il problema di dove trasferire, per il periodo necessario alla ricostruzione della scuola,  i bambini delle scuole materne, elementari e medie. Tante le soluzioni prospettate  che però via via sono poi tramontate: convento, comando dei vigili in via Peschiera,  un piano dell’ edificio comunale sito in piazza Umberto I. L’ ultima soluzione, che poteva risolvere il problema, almeno per le materne ed elementari, è stata quella del palazzo Guerra in via Belvedere. Un tempo sede dell’ asilo nido. C’ era la disponibilità dei proprietari, poi però sono nate delle problematiche e tutto è saltato. Praticabile invece per le classi delle scuole medie l’ ipotesi dei locali posti  sotto il parcheggio comunale di via Roma, in questo caso le problematiche sono legate ai tempi stretti per effettuare i lavori di adeguamento.  Insomma parlare di confusione è poco. Ovviamente il malumore e la preoccupazione nei genitori degli alunni sono cresciuti sempre più, soprattutto perché l’ ipotesi di trasferire tutti gli alunni nei plessi di Cerrelli e Borgo Carillia con il passare delle ore aumenta. E non sono bastate le rassicurazione del primo cittadino, Franco Cembalo, che in tutte le sedi ha sempre ribadito che le scuole non si sposteranno dal capoluogo. Intanto i genitori hanno promosso una marcia giovedì 23 novembre alle ore 17:00 che partirà dal plesso di via San Francesco e terminerà in piazza Umberto I. L’ auspicio è che una soluzione venga trovata in tempi rapidi. Anzi rapidissimi, visto che a breve dovranno essere consegnati i lavori alla ditta appaltatrice. Una soluzione che ovviamente non penalizzi il capoluogo.