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Capaccio Paestum, presentato il libro di Palma Emanuela Abagnale “Adolfo Narciso, scrittore dei ricordi. Napoli tra Ottocento e Novecento”

DiAlfonso Verruccio

Dic 19, 2023

È stato presentato sabato pomeriggio 16 dicembre, presso la Biblioteca Comunale di Capaccio (SA), il libro di Palma Emanuela Abagnale “Adolfo Narciso, scrittore dei ricordi. Napoli tra Ottocento e Novecento”.
Oltre all’autrice, sono intervenuti come relatori:
Alessandro Narciso, pronipote del protagonista del libro. Esperto di design nautico e appassionato di storia antica, araldica e genealogia.
Floriana Narciso, figlia di Costanzo (nipote di Adolfo), a cui il libro è dedicato.
Carlo Narciso, artista e memoria storica della famiglia.

Il volume, disponibile sia in versione cartacea che e-book, è un omaggio non solo all’artista e scrittore Adolfo Narciso, ma anche ad una Napoli che egli già definiva “scomparsa”: attraverso i racconti di Narciso (Napoli 1870 – Napoli 1948) vengono narrati suggestivi aspetti di Napoli tra ‘800 e ‘900. L’ex attore di café-chantant, che aveva collaborato col tenore Enrico Caruso e con l’attore Raffaele Viviani e tanto si era impegnato per raggiungere una certa fama (nel primo ventennio del ‘900 divenne il beniamino del celebre “Eldorado Lucia”), dopo la perdita dell’occhio destro al culmine della sua carriera di artista, si improvvisò giornalista e scrittore per continuare ad essere protagonista di quel mondo che tanto amava. Collaborò con articoli di ricordi teatrali con il Giornale d’Italia, con il Mezzogiorno e con il Roma della Domenica. Raccolti in volumi, i suoi scritti sono un’immensa fonte di notizie e aneddoti sugli interpreti della canzone e del teatro napoletano tra ‘800 e ‘900.

“Il mio libro – afferma l’autrice – vuole essere un omaggio ad Adolfo Narciso, alla città di Napoli e a tutti gli artisti che hanno contribuito a renderla meravigliosa. Oltre che come artista e scrittore, Narciso è da ammirare per essersi battuto per i diritti degli artisti: eletto Presidente della F.A.V.I. (Federazione Artisti Varietà Italiani), nel 1909 tenne delle conferenze di propaganda per far valere i diritti degli artisti, per far prendere loro coscienza che bisognava unire le forze per ottenere risultati concreti. Il libro nasce a partire da un lavoro di ricerca cominciato nel 2009, realizzato in occasione della stesura della mia tesi di laurea in Cultura e Amministrazione dei beni culturali. Una volta terminate le ricerche, promisi a me stessa che un giorno avrei racchiuso tutto in un libro dedicato a questo autore a cui man mano mi ero appassionata. Tuttavia è stato solo “grazie” al lokdown dovuto al covid-19 che trovai il tempo e la determinazione per rivedere e pubblicare il mio libro, che vuole essere un omaggio ad Adolfo Narciso, autore/artista grazie al quale (attraverso racconti e articoli di giornale) si ha una panoramica su quella che era, nei suoi aspetti più pittoreschi, la Napoli romantica e scapigliata di fine ‘800, una Napoli che già Narciso definiva “scomparsa”, descrivendo luoghi, persone, usi e costumi del tempo ormai scomparsi ma di grande valore culturale, aspetti che hanno caratterizzato un periodo della storia napoletana, di cui non è giusto si perda il ricordo.

Questo volume – conclude l’ autrice – è destinato a tutti gli appassionati di caffè-concerto, di storia del teatro e storia della canzone napoletana: i racconti di Narciso abbracciano un periodo molto ricco dal punto di vista artistico e culturale. In Italia il caffè concerto si sviluppò su modelli parigini e trovò terreno fertile a Napoli, dove l’epoca d’oro del caffè concerto coincise con quella della canzone napoletana: negli ultimi capitoli del libro si pone l’accento su questi temi e vengono elencati i ritrovi più in voga dell’epoca, a cominciare dal primo caffè concerto inaugurato a Napoli nel 1890: il Salone Margherita”.